Il cibo che mangi può essere o la più sana e potente forma di medicina o la più lenta fonte di veleno… Ann Wigmor
Il nostro organismo è composto dalle sostanze che mangiamo. Il cibo che introduciamo è un continuo apporto di sostanze che ci consente l’accrescimento fino all’età adulta e la riparazione dei tessuti e il turn-over delle cellule che dura per tutta la vita. Quindi è evidente che costruiamo e ripariamo i tessuti, raggiungiamo il nostro potenziale genetico e preserviamo la salute in funzione della qualità del cibo che assumiamo. Tutto ciò è innegabile, perciò tutti dovremmo cogliere e riconosce l’importanza e la bellezza di questo semplice concetto.
La ricchezza dei cibi vegetali
Le sostanze fitochimiche contenute nei vegetali sono il segreto della longevità e del benessere. Essenziali per la normale funzionalità immunitaria e per la resistenza alle malattie, queste sostanze sono composti chimici complessi prodotti dalle piante e assolutamente privi di calorie. I composti fitochimici promuovono i meccanismi di autoriparazione delle cellule e permettono al sistema difensivo dell’organismo di agire contro prodotti di scarto come radicali liberi e prodotti di glicazione avanzata. Ci sono più di 10.000 sostanze fitochimiche vegetali, alcune non ancora ben studiate, con potenzialità di prevenzione di varie malattie. Il licopene nei pomodori, per esempio, e la luteina e la zeaxantina nelle verdure gialle e verdi inibiscono la degenerazione maculare e la cataratta degli occhi.
Quasi ogni giorno da qualche laboratorio di ricerca arriva la notizia di nuovi composti fitochimici di cui si scopre l’efficacia nella protezione dell’organismo. Alcune delle più importanti sostanze fitochimiche appartengono al gruppo degli «isotiocianati» (ITC) contenuti nelle brassicacee come broccoli, cavoli, cavoletti di bruxelles che già Ippocrate definiva “ortaggi dalle mille virtù”. Si è scoperto che gli ITC rafforzano le difese immunitarie e sono essenziali nella lotta ai tumori, infatti combattono l’infiammazione, inibiscono l’angiogenesi, aumentano i naturali enzimi disintossicanti dell’organismo e contribuiscono a uccidere le cellule tumorali. Questi effetti antiangiogenici, peraltro, non bloccano solo la crescita delle neoplasie, inibiscono anche l’accumulo di grasso corporeo.
Una nutrizione ottimale quindi, deve sicuramente introdurre un’ampia componente vegetale di prodotti freschi sia crudi che cotti per attingere al prezioso laboratorio della natura.
Effetti farmacologici degli alimenti
Il cibo ha enormi potenzialità terapeutiche per svariate malattie e anche se non può essere l’unica terapia, i cambiamenti dietetici potrebbero portare enormi benefici fino alla totale remissione in molti casi, oppure possono rallentare il progresso di una malattia o semplicemente migliorare la qualità della vita.
E’ sempre più evidente che scegliendo i cibi e lo stile di vita adeguati si può eliminare l’obesità, ridurre la pressione arteriosa e la dipendenza da farmaci, sconfiggere le malattie cardiovascolari, prevenire la depressione, far regredire le malattie autoimmuni e tanto altro. La dieta può essere talmente efficace nel prevenire o curare alcune malattie, che ogni medico dovrebbe informare i suoi pazienti dell’esistenza di questa possibilità.
La nutrizione è una medicina efficace: i prodotti farmaceutici in alcuni casi potrebbero diventare superflui o inutili, soprattutto perché un farmaco induce, in modo spesso inconsapevole, a proseguire con la stessa alimentazione malsana che è all’origine di alcuni disturbi.
Per le persone affette da patologie lo scopo è quello di creare una terapia nutrizionale complementare a quella farmacologica. In questo modo si cerca di portare il corpo in uno “stato fisiologico” migliore, in modo da ridurre i farmaci, così da consentire all’organismo stesso di ripristinare i normali equilibri fisiologici limitando l’uso dei medicinali.
Mediante una dieta adeguata il nutrizionista è in grado di modificare con gli alimenti determinati meccanismi fisiologici per cercare di stimolare un metabolismo rallentato agendo in maniera mirata sulla produzione di alcuni ormoni. Come si agisce sugli ormoni? Un esempio molto banale è quello riguardante la produzione dell’ormone insulina. Se mangiamo un pasto iperglicemizzante, nel nostro organismo aumenta la produzione da parte del pancreas di questo ormone. Al contrario, un pasto più equilibrato e meno zuccherino ne modula la produzione con enormi conseguenze sul metabolismo.
Tutti dovremmo riflettere sul fatto che possiamo scegliere col nostro stile di vita di non soccombere all’obesità, al diabete, a crisi cardiache, ictus o cancro perché la nutrizione può fare moltissimo per proteggerci dal rischio di queste malattie. I progressi compiuti in questo campo possono dare a tutti l’opportunità di godersi un’esistenza migliore, più lunga e più serena, più libera dalla dipendenza da farmaci.