L’analisi del profilo lipidico definita anche “lipidomica”, è lo studio della struttura e della composizione lipidica delle membrane cellulari e le variazioni che possono subire in diverse situazioni patologiche e parafisiologiche. L’analisi FAP (fatty acid profile) permette di determinare la composizione degli acidi grassi delle membrane appartenenti ai costituenti cellulari del sangue e non semplicemente di quelli circolanti. La determinazione del profilo lipidomico permette di pianificare interventi mirati e personalizzati di prevenzione primaria e/o secondaria e di controllare il raggiungimento dei valori ottimali dei vari acidi grassi che garantiscono lo stato di equilibrio. Con questo tipo di analisi, è possibile quindi, identificare gli alimenti e i nutraceutici specifici che possono contribuire al riequilibrio della membrana cellulare del paziente, modulando i diversi lipidi e riducendo la presenza di acidi grassi trans.
In particolare è importante determinare il rapporto nelle membrane cellulari di due acidi grassi chiave, indicativo del livello di infiammazione cellulare corporea. Questi acidi grassi sono l’omega-6 Acido Arachidonico (AA) e l’omega-3 Acido Eicosapentaenoico (EPA ). L’infiammazione cellulare è una forma infiammatoria che rimane al di sotto della percezione del dolore e comporta un disturbo dei segnali ormonali a livello cellulare. Questa azione porta ad un maggiore accumulo di grasso, ad un aumento dello sviluppo di patologie croniche e alla riduzione delle prestazioni fisiche. Dall’AA provengono gli ormoni pro-infiammatori che se presenti in eccesso possono accelerare lo sviluppo di patologie croniche. Dall’EPA provengono invece, ormoni anti-infiammatori, essenziali per risolvere l’infiammazione. La possibilità di dare un valore al benessere e mantenerlo nel tempo è un obiettivo che si può ottenere con un semplice esame del sangue, misurando il rapporto AA/EPA.
CAMPI DI APPLICAZIONE:
I lipidi sono un elemento fondamentale per il mantenimento della fisiologia metabolica cellulare, la loro alterazione causa l’insorgenza di malattie croniche e condiziona le risposte alle terapie farmacologiche. Il recupero della fisiologica composizione dei lipidi di membrana presenta il vantaggio di mantenere il corretto equilibrio metabolico, con la ridotta trascrizione di citochine pro-infiammatorie, evento cardine nello sviluppo delle patologie degenerative, oncologiche e nei rallentamenti metabolici.
NUTRIZIONE, SINDROME METABOLICA E BLOCCO METABOLICO (obesità, malattie cardiache, ipertensione, diabete). In ambito nutrizionale, l’analisi lipidomica permette di elaborare una strategia alimentare corretta.
MALATTIE DEGENERATIVE Molte patologie neurodegenerative, sono caratterizzate da alterazioni immunologiche a carico dei rivestimenti lipidici delle principali vie di trasmissione neuronali. Al fine di migliorare l’approccio terapeutico, risulta fondamentale conoscere le eventuali alterazioni della componente lipidica.
ALLERGIE E INTOLLERANZE Il fenomeno allergico e/o di sensibilità alimentare, oltre all’interessamento del sistema immunitario, è caratterizzato da alterazioni di una o più vie di segnale, strettamente regolate dalla composizione lipidica di membrana. Risulta quindi fondamentale per lo specialista correggere tali anomalie.
CICLI DI CHEMIO E RADIOTERAPIA In oncologia nutrizionale, l’analisi lipidomica può consentire di intervenire nel delicato riequilibrio del danno lipoossidativo secondario a forte stress radicalico, valutabile sui pazienti prima, durante e dopo la terapia oncologica.
INFERTILITÀ “IDIOPATICA” Sebbene non se ne conoscano le cause, il danno cellulare che impedisce la fecondazione, l’impianto o l’annidamento, interessa sempre la componente lipidica della membrana plasmatica. Il test può essere un valido ausilio per migliorare la funzionalità dei gameti.
GRAVIDANZA Conoscere l’esatta composizione della parte lipidica della membrana cellulare della madre, permette di rilevare e correggere le alterazioni per contribuire a preservare il corretto sviluppo del sistema nervoso del nascituro, nonchè personalizzare l’apporto nutrizionale/nutraceutico della gestante.